Una maggiore consapevolezze delle partorienti e della maternità sta orientando sempre di più, non solo medici ed ostetriche, ma anche organizzazioni come L’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Salute) a rivedere certi dettami o procedure che venivano eseguite di routine durante il parto. Nel 2018 la World Health Organization (WHO) ha definito nuove linee guide che vanno ad affiancarsi alla già nota ‘Guida Pratica dell’assistenza al parto fisiologico’ del 1996 elaborate dall’OMS.
Cosa è cambiato secondo le nuove linee guida WHO
A cosa si sta assistendo oggi? A una inversione di tendenza: se l’ospedale era per antonomasia la scelta effettuata dalla maggioranza delle partorienti, oggi molte scelgono di partorire in casa e vogliono essere in prima linea nel decidere che tipo di parto avere. Tutto questo è in armonia con il nuovo documento elaborato da WHO nel 2018. Quali sono queste nuove linee guide?
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2018: le nuove linee guida che WHO raccomanda riguardo al parto
Sono racchiuse nel documento ‘WHO recommendations Intrapartum care for a positive childbirth experience’, (per chi conoscesse l’inglese e volesse andarle a leggere per intero). Nel 1996, come già anticipato, l’OMS ha provveduto una prima ‘Guida Pratica dell’assistenza al parto fisiologico’, nel 2016 l’Organizzazione Mondiale della Salute (WHO) elabora un documento intitolato ‘WHO recommendations on antenatal care for a positive pregnancy Experience’, nel 2018 di nuovo un altro documento all’attenzione del parto a dimostrazione della grande attenzione data sia alla gravidanza (in quanto momento potenzialmente a rischio) che al parto.
Dalla lettura delle raccomandazioni date nel 2018 emerge un fatto importante: il rispetto della partoriente, nella sua unicità e fisicità, volendola rendere da soggetto passivo a soggetto attivo.
Ogni donna è unica: ogni parto lo è
Questo assioma ha come conseguenza primaria quella di eliminare o non rendere così pressanti e dogmatiche alcune misure. Vediamole insieme:
- Soglia dilatazione 1cm/ora. Questa soglia può variare da donna a donna e questo implica che non sia più una regola, quando ciò non avvenga, per l’intervento medico.
- Prima di una dilatazione di almeno 5 cm, se i valori materno-fetali sono nella norma, non sono necessari interventi medici per accelerare il travaglio.
- La Cardiotocografia non è necessaria se non sono evidenti complicazioni, in quanto riduce la mobilità della donna. Meglio l’auscultazione esterna con stetoscopio ogni 15-20 minuti nella prima fase del travaglio, ogni 5 durante la fase finale immediatamente dopo a una contrazione.
- La partoriente può mangiare e bere, così come dovrebbe camminare e cercare la posizione migliore per sé stessa durante il travaglio: seduta, in posizione squat, a ginocchioni, sdraiata, in qualunque modo stia comoda.
- Se il travaglio sembra essere in ritardo non viene raccomandata nessuna procedura in particolare sempre che le condizioni materne e fetali siano rassicuranti.
- In ultimo, le partorienti dovrebbero spingere secondo quanto suggerisce loro il proprio corpo.
Ora puoi arrivare al parto preparata e decidere tu!