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Depressione post parto, baby blues o solo stanchezza?

Parliamo di questa maledetta depressione post parto, da mamma  a mamma. Questa volta scriverò col cuore e con la pancia, scriverò per sfogarmi e per portare un po’ di conforto a tutte le neo mamme della mia generazione. Sono una mamma di 36 anni di due bambine favolose. Posso vantare una vita di coppia in cui regna davvero l’Amore con la A maiuscola. Sono una persona solare e piena di energia. E allora? Qual è il problema?

Il problema è che ho toccato con mano la paura di non farcela. Ho pensato di essere caduta nella fatidica depressione post parto. Ho creduto di aver fatto il passo più lungo della gamba nel decidere di avere due bambine nell’arco di così poco tempo (15 mesi e poco più di differenza).

Se fino a qualche tempo fa la depressione post parto era una specie di tabù, oggi se ne parla molto. Il problema è che si sentono spesso parole vuote, lontane dalla realtà. Arrivano informazioni confuse che creano allarmismi e nello stesso tempo non c’è una rete di sostegno psicologico che sia all’altezza delle necessità.

Allora vorrei fare un po’ di chiarezza. Perché ci sono passata nella tempesta della confusione mentale, dell’esaurimento delle forze fisiche e anche degli attacchi d’ansia.

La depressione post parto, ha un’incidenza sulle mamme del 10-20%. Anzi, è più corretto dire che circa il 20% sperimenta alcuni sintomi della depressione post parto ma poi solo il 7-15% delle mamme dovranno affrontare davvero la depressione post parto. Sono cifre importanti ma pur sempre non rappresentative della maggior parte delle donne che si trovano ad affrontare il puerperio.

E allora perché tantissime neo mamme, diciamo pure quasi tutte si trovano in difficoltà nel post parto? Perché la vita cambia davvero e senza tregua la mamma si trova catapultata in un mutamento generalizzato. Il corpo cambia e in peggio, le abitudini sono stravolte, il tempo acquisisce nuovi ritmi. Tutto sarà diverso anche se voi non vi arrenderete ad accettare questo cambiamento e quindi soffrirete. Ovviamente l’amore sarà ciò che vi farà vincere su questo stato ma la realtà è che voi siete spesso tristi ed esauste. A questo punto credo che meritereste qualche delucidazione. Avete mai sentito parlare di baby blues? O forse avreste bisogno solo di riposare? Parliamone un po’ fra noi 😉

 

Differenza fra depressione post parto e baby blues

Il baby blues è uno stato transitorio, dura circa 15 giorni, caratterizzato da:

  •  crisi di pianto;
  •  cambi di umore;
  • nervosismo ed irritabilità;
  • perdita della concentrazione.

Può perdurare anche più di 15 giorni e inizia dopo circa una settimana dal parto. Che io sappia colpisce quasi tutte le mamme (o almeno tutte le mie amiche e anche la sottoscritta) perché è causato principalmente dai cambiamenti repentini degli ormoni e dalla stanchezza dovuta al parto e alla tempesta di novità che è arrivata in casa. Cioè il vostro adorato cucciolo 🙂

Pur spaventando moltissime mamme, questa situazione di instabilità passerà in breve tempo e non ha nulla a che fare con la depressione post parto. Leggi anche: le 10 cose da sapere sul post parto

 

Sintomi della depressione post parto

Pur non avendo le competenze professionali per poter entrare nel dettaglio, riporterò alcune caratteristiche della depressione post parto così che voi potrete valutare se potreste aver bisogno di un sostegno psicologico. Alcuni sintomi sono simili a quelli del baby blues ma le tempistiche cambiano e lo stato depressivo potrebbe durare dai 6 mesi ai 2 anni. Ovviamente la differenza la farà molto la tempestività con cui si deciderà di intervenire. Sappiate che in ogni consultorio ci sono ormai spazi di ascolto per le mamme in difficoltà. Rivolgetevi al vostro medico o a chiunque pensate possa esservi di aiuto a capire come affrontare il problema. Non abbiate paura e non sentitevi inadeguate o in colpa. La vergogna e la paura non vi faranno certo star meglio e voi avete di fronte a voi un obiettivo importantissimo: la serenità. Per voi e per i vostri bambini prima di ogni altra cosa. Vediamo i sintomi della depressione post parto pur sapendo che solo uno psicologo potrà effettivamente aiutarvi e che normalmente si manifestano a partire dai 3 mesi del bambino.

  • Disinteresse verso il proprio bambino e incapacità di entrare in contatto con lui
  • Paura di poter far male al bambino o a se stesse
  • Attacchi di rabbia intensi
  • Isolamento dai rapporti affettivi
  • Stanchezza eccessiva
  • Perdita di appetito
  • Confusione mentale persistente
  • Perdita di interesse nei confronti della vita, della coppia, del sesso
  • Sbalzi d’umore frequenti e repentini
  • Senso di adeguatezza, vergogna e sensi di colpa dovuti al pensiero di non riuscire a prendersi cura del bambino

depressione post parto

 

Tra stanchezza e solitudine potrebbe insinuarsi la depressione post parto

Perché alcune mamme soffrono di depressione post parto? Purtroppo, una risposta chiara e definitiva non c’è e forse non potrà esserci. La mente umana è complessa e moltissimi fattori psicologici, ambientali e genetici contribuiscono a far sì che una patologia si insinui oppure no. Non tutto può essere evitato ne tantomeno previsto, però a tutto si può rimediare. L’importante è affidarsi alle giuste figure professionali.

Diciamo pure che per diventare genitori servirebbe una conoscenza di se stessi molto ampia. Se c’è una cosa della vita che davvero è imprevedibile è la reazione che si avrà di fronte alla nascita di un figlio. Perché la nascita è solo l’inizio di un cammino che durerà per sempre. Non basterà accudirli nei primi mesi, non basterà neanche tenergli la mano quando cominceranno a muovere i primi passi. Sarà opportuno essere all’altezza del nostro ruolo genitoriale per tutta la vita. Anche quando sarà necessario farli ‘andar via’ da noi, anche quando decideranno con la propria testa…Tutto sarà il frutto di ciò che avremo coltivato in loro, con il nostro amore, con l’esempio, con i nostri errori e con le nostre virtù.

Questa responsabilità, una mamma la percepisce fin da subito. Te lo avranno ripetuto in tanti che la vita cambierà, che dovrai adattarti a tutti altri ritmi. Te lo potranno ripetere all’infinito ma fin quando non sarai mamma non potrai capire davvero cosa sia la dedizione totale.

 

I giudizi sono come macigni per una neomamma in difficoltà

Sento spesso dire che le mamme di oggi sono tutte delle bambine che non fanno altro che lamentarsi.

Sinceramente, non ci sto.

Le mamme di oggi saranno sicuramente cresciute (la maggior parte ma non tutte) in ambienti più ‘ricchi’ rispetto alla generazione precedente. Certamente non hanno vissuto le guerre, non hanno sofferto la fame e magari sono state anche viziate da genitori che ovviamente non sono stati all’altezza. 

Leggi anche ‘perché non si dovrebbe mai giudicare una mamma’

Differenze fra ieri e oggi: forse ci sarebbero meno depressioni post parto se le mamme fossero meno sole?

Le mamme di oggi però, a differenza di quelle di ieri, sono accompagnate da un’amica indesiderata: la solitudine. Intorno hanno donne moderne, che lavorano tutto il giorno. Hanno mamme/nonne che ai loro tempi non hanno avuto la stessa solitudine e neanche la stessa consapevolezza. E che quindi non sanno aiutarle davvero come invece era in grado fare le donne di una volta.

Ormai siamo tutte mamme in carriera, anche senza lavoro ma siamo in carriera. Non frega niente a nessuno se non si dorme da tre mesi. A 3 mesi e un giorno via, si deve tornare al lavoro. E i bambini dove li lasci? Boh, ti arrangi e guai a lamentarti che tuo figlio ha la febbre e vorresti accudirlo.

E poi se non lavori peggio ancora, perché a quel punto non c’è proprio diritto di lamentarti. Figurarsi: non lavori, ti sorbisci tutto il giorno i tuoi bimbi che vogliono te e solo te. Non hai neanche l’ora d’aria perché “non lavori” quindi non puoi aver bisogno di nulla.

Prova a spiegare che fai fatica pure a lavarti. Ma a chi lo dovresti spiegare? Chi non conosce, non può capire. Ti diranno frasi di circostanza, del tipo “vedrai che fra poco andrà meglio” o peggio ancora “sei hai bisogno chiedi pure”.

Ma cosa dovresti chiedere? Che dovresti elemosinare? Il tempo che non hai. “Ognuno perso dentro i fatti suoi (cit.)”. Ecco questa è la verità.

Mamme di oggi VS Mamme di ieri

E allora, le vorrei vedere le mamme di una volta: sole tutto il giorno, tutti i giorni, senza una sorella che passa a salutarle e magari le tiene il bimbo per il riposino pomeridiano.

Le vorrei vedere da sole con tutto il da fare in casa (e quando dico tutto vuol dire tutto). Perché non vale se hai la mamma che ti porta la cena o la spesa. Non vale se hai chi pensa a quintali di panni da lavare, stendere, stirare…

Sarebbe carino mettere alla prova le mamme di una volta: gestire la famiglia, i bambini, la casa. Ma non facendolo a caso, con l’istinto di una mamma. No no, il tutto va fatto seguendo i nuovi dettami dell’oms, della pedagogia, della psicologia, le nuove regole sull’igiene, sull’alimentazione sana…

Perché non mi pare che le mamme di ieri abbiano creato generazioni di adulti provetti. Eh no, siamo noi gli adulti che ieri erano bambini e ora dobbiamo fare i conti con la realtà della nostra vita e non con quella delle nostre madri.

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E ancora: l’indipendenza economica dove lo mettiamo? Lo stipendio da portare a casa ci rende libere di prendere le nostre scelte e di avere un peso nelle scelte familiari.

E poi la forma fisica da mantenere perché ormai, giustamente, l’attenzione sulla salute è maggiore. Ma che ne sanno di quanto sonno abbiamo, noi mamme di oggi, che non abbiamo nessuno a cui lasciare i nostri bambini.

E allora care le mie neo mamme, se avete ancora una rete familiare amorevole intorno, fatene buon uso. Non approfittatene ma sappiate accogliere l’aiuto prezioso che magari non apprezzate abbastanza.

Se la rete familiare non ce l’avete e cercate di mandare avanti la baracca magari con l’aiuto del neo papà che a fatica cerca di farcela, anche lui, fra mille peripezie, sappiate che siete delle eroine.

E se siete fra questa categoria di mamme moderne sole e stanche da morire sapete che dovete fare prima di tutto?

Dovete mandare al diavolo tutti quelli che vi dicono o vi fanno capire che pensano che voi siate viziate.

Fatto ciò, resistete e cercate di riprendere le forze.

Dormite quando potete senza starvi a sentire in colpa se non avete ripreso ancora il lavoro, se avete ancora i chili di troppo, se non vi va di fare un bel cavolo di nulla mentre vostro figlio finalmente dorme una nottata intera.

Se volete dormire, sappiate che siete legittimate a farlo. Cercate di parlare con il vostro compagno, di essere una squadra.

Non abbiate paura di avere delle necessità, anche frivole. Siete mamme non robot. Provate a dormire una notte lasciando il bimbo al papà e se il giorno dopo avrete un briciolo di lucidità in più, ne trarrà beneficio tutta la famiglia.

Tutte le parole del mondo non basterebbero a farvi arrivare il calore delle mie parole sincere. Per essere madri ci vuole tanta forza, coraggio, consapevolezza e soprattutto una voglia naturale di donarsi. Ma siamo umane e non possiamo far tutto da sole.

Questo non ci giustifica a non mettercela tutta e sono certa che tutte voi stiate dando il meglio. Ma siate comprensive con voi stesse.

La stanchezza e la solitudine mietono più vittime di una depressione post parto. E allora siate coraggiose. Se sentite in voi qualcosa che non va, se avete anche solamente un dubbio, andate al consultorio e cercate conforto e confronto.

Sono sicura che anche due semplici chiacchiere potranno riaccendere in voi  un po’ di entusiasmo. Non sottovalutate le conseguenze. Per l’amore dei vostri figli e prima di tutto per l’amore che dovete a voi stesse, non sottovalutate, non crocifiggetevi. Con la consapevolezza della grandiosità del vostro ruolo, chiedete aiuto e ascoltate il vostro cuore.

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