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Allergie in gravidanza: si possono prendere gli antistaminici?

Aspettare un bambino è uno dei momenti più emozionanti per una famiglia. Sapere che una nuova vita si sta facendo strada dentro di voi vi riempie di gioia. Che dire però se siete dei soggetti allergici? Faranno male al bambino gli antistaminici che prendete da ‘sempre’? Ogni caso va valutato attentamente ma si può affermare con una certa sicurezza che in genere non sono dannosi.

Io sono da circa 10 anni un soggetto allergico e prendo l’antistaminico da marzo fino a luglio. Durante le gravidanze non ho preso antistaminici e sapete perché? Vi sembrerà strano ma non avevo sintomi allergici.

La gravidanza è un periodo davvero particolare e molte cose potrebbero cambiare in voi. Alcune saranno fastidiose ma altre potrebbero essere sorprendentemente positive. Se aspetti un bambino e vuoi informarti sulla tua futura vita da mamma potrebbero interessarti anche altri miei articoli. Clicca qui per leggerli tutti 😉

Ovviamente, molte donne non avranno la mia stessa fortuna e allora è il caso di capire bene come affrontare le allergie in gravidanza.

Cos’è una allergia

Un’allergia è una reazione eccessiva del sistema immunitario ad agenti, per lo più innocui, per la maggior parte delle persone. L’allergene (la causa scatenante della reazione) può essere un alimento, un polline, un acaro, un metallo, come il nickel, o qualunque cosa provochi una reazione infiammatoria dei vari apparati dell’organismo: dall’apparato respiratorio a quello gastroenterico, alla pelle.

Secondo diversi studi, i risultati sono rassicuranti: la maggior parte degli antistaminici non sembrano essere collegati a difetti alla nascita. Tuttavia, i ricercatori devono studiare ulteriormente alcuni nuovi farmaci antistaminici per determinare se aumentano il rischio o no.

N.B. Per ogni dubbio su farmaci e gravidanza o allattamento contattate i centri antiveleni e chiedete info. Potreste avere un’urgenza e il vostro medico non risponde oppure un piccolo dubbio. Non esitate a chiamare, il vostro bambino deve essere protetto da ogni sostanza nociva.

Quali comportamenti sono da adottare in caso di allergie

Se si sta pianificando una gravidanza o se già si è incinta, e si sa di essere allergica, o si suppone di esserlo diventata, il primo passo da fare è parlare con il medico di tutti i medicinali che abitualmente si prendono, compresi quelli che non necessitano di prescrizione medica. Molti farmaci anti allergici possono andare bene durante la gravidanza.

Per arrivare alla gravidanza nelle migliori condizioni possibili il medico potrebbe suggerirvi il cosiddetto vaccino, una terapia desensibilizzante da iniziare prima di cercare una gravidanza. È opportuno farla in anticipo perché durante la gestazione, i test allergologici e la somministrazione dell’immunoterapia potrebbero scatenare i sintomi.

Il vaccino o ‘immunoterapia’ non è altro che una somministrazione sottocutanea periodica (inizialmente tutte le settimane) di dosi controllate dell’allergene che scatena la malattia, in modo da “abituare” l’organismo ad affrontarla. Di solito questa immunoterapia si protrae per diversi anni (si va dai 3 ai 5 anni) e dà risultati abbastanza efficaci. Capite quindi che se volete un bambino e siete già soggetti allergici dovete iniziare per tempo questa terapia. In gravidanza è possibile proseguire un’immunoterapia già avviata.

Quando invece si è già incinte, la cosa più importante da tenere sotto controllo è l’allergia stessa in quanto un’asma non controllata può compromettere l’ossigenazione di tutto il corpo e potrebbe mettere a rischio il feto. Un possibile rischio potrebbe essere un parto prematuro o un sottopeso alla nascita.

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La rinite allergica in gravidanza

La rinite allergica, la comune allergia ai pollini primaverili, è una delle forme allergiche più comuni ed è quella che più facilmente può portare all’asma, un’infiammazione delle prime vie respiratorie: i bronchi. I sintomi principali sono: ostruzione nasale, naso che cola, prurito nasale e starnuti, ai quali si aggiunge spesso anche la congiuntivite: si parla allora di rinocongiuntivite.

Gli antistaminici orali, come la cetirizina (Zyrtec), la clorfeniramina (Clor-Trimeton) e la loratadina (Claritin) sembrano essere sicuri. Per quanto riguarda gli spray nasali è meglio rivolgersi al proprio medico di base o al vostro allergologo.

Cosa fare per mantenere a livelli bassi le allergie in gravidanza?

Se già siamo incinte, ci sono diversi comportamenti che possiamo adottare per ridurre al minimo il rischio per il nostro bambino. Vediamo quali:

Prevenire il contatto con gli allergeni

  • In caso di allergia ai pollini, evitate gite all’aperto in mezzo alla natura, dormite con le finestre chiuse, fate arieggiare la casa nelle prime ore del mattino e viaggiate in auto con i finestrini chiusi (il climatizzatore dell’auto deve avere i filtri antipolline). In caso di rinite allergica potete provare il lavaggio nasale con soluzioni saline, che può dare un beneficio e alleviare i sintomi. Se non basta, oltre a mettere in atto tutti questi comportamenti dovrete per forza far uso di terapie farmacologiche.
  • In caso di allergia agli acari della polvere, niente tappeti, tappezzerie o peluches. Evitate l’utilizzo di scope e piumini e sostituiteli con panni umidi e aspirapolveri con filtri idonei, usate guanti e mascherina.
  • In caso di allergie a metalli contenuti negli alimenti (esempio il nickel) dovrete accertarvi di eliminarlo dalla vostra dieta alimentare.

Riassumendo:

  • gli antistaminici in gravidanza si possono assumere con una certa tranquillità ma è bene sempre consultare il medico o il vostro allergologo di fiducia.
  • Meglio un antistaminico oggi che arrivare al punto di avere un’asma incontrollata domani.
  • In ultimo, se già sapete di essere un soggetto allergico e desiderate una gravidanza, iniziate per tempo una terapia immunosoppressiva per ridurre gli effetti dell’allergene.

Essere mamme non è certo un’impresa da poco ma seguendo questi consigli riusciremo a fare del nostro meglio per dare ai nostri bambini il miglior inizio possibile!

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