Figli

Le nostre figlie non usano il cellulare e siamo sopravvissuti

Attenzione, genitori: il contenuto di questo articolo potrebbe nuocere la vostra autostima e farvi sentire parecchio in colpa. Tuttavia potete decidere di non aprirlo per niente o di chiuderlo quanto prima. Altrimenti potreste valutare una riflessione più profonda e leggerlo tutto.

Ci tengo a fare delle presentazioni. Io sono Ilaria e con Alessandro siamo genitori di due bambine, Alice quasi 5 anni e Susanna 3 anni e 7 mesi. Insomma un bel da fare, visto che hanno pochissimi mesi di differenza. Lavoriamo entrambi pur avendo dato la precedenza ad alcune esigenze familiari. Ergo, guadagniamo meno ma seguiamo le nostre figlie, ci godiamo la famiglia e cerchiamo di curare il nostro rapporto di coppia.

Insomma siamo una famiglia media, non siamo ricchi, non abbiamo stuole di persone che ci aiutano, non abbiamo tempo libero per noi stessi, se non conquistato fra mille peripezie, ma siamo felici. Non siamo dei bacchettoni o degli integralisti di qualche metodo educativo. Ripeto siamo persone normali che però udite, udite: non fanno usare il cellulare alle bambine.

Bambini e cellulari: un’epidemia di superficialità

Ho trascorso un’estate molto bella con la mia famiglia, alternando giorni di lavoro a giornate in piscina, vacanze al mare, gite e passeggiate. Con le mie figlie sono andate al supermercato, in gelateria e al ristorante, al parco, al centro commerciale, in bicicletta… Insomma un fantastico tour de force estivo, sempre insieme.

Durante questi mesi ho avuto modo di osservare molto bambini e molti genitori. E purtroppo il risultato di questa sorta di ricerca è demoralizzante e preoccupante. L’uso del cellulare, anche da parte di bambini piccolissimi è una consuetudine portata avanti da genitori, nonni, zii e baby sitter.

Il 55-60% dei nuclei con figli sotto i 2 anni ammette di dar loro uno smartphone per farli stare buoni

Ricerca del CSB di Triste

(in collaborazione con Associazione culturale pediatri)

Uso del cellulare e bambini: come la neve non fa rumore

Ho citato una bellissima canzone di Lucio Battisti, per rappresentare con un po’ di emozione ciò che ho visto e che vedo ogni giorno: bambini lobotomizzati dai cellulari. Perché la tristezza quando arriva non fa rumore ma lascia segni indelebili.

Al primo lamento o ancor peggio quando la mamma o il papà hanno bisogno magari di fumarsi una bella e sana sigaretta, che si fa? E che si può fare se il bimbo vorrebbe arrampicarsi sul muretto o magari correre un po’? Ma ovvio, si dà un bel cellulare in mano, con dei carinissimi video su youtube con immagini ripetitive o peggio ancora completamente inadeguate all’età; con musichine assordanti e colori vivaci. E il gioco è fatto!

Da quel preciso istante i bambini entreranno in un’altra realtà. Vedrete le loro spalle chiudersi, come fossero abbandonati. Il loro occhietti vispi si ipnotizzeranno in tre secondi, roba che neanche Mago Merlino saprebbe far tanto. E ciao, ciao mondo!

Se poi sono bimbi un po’ più grandini sarà normale vederli giocare con applicazioni in cui si fa la guerra, si uccidono persone e si distrugge tutto. Se sono bambine non mancherà di vestire bambolette fashion tutte occhi e brillantini.

Ma Santo Cielo, ma seriamente non ce ne rendiamo conto?!? Ma davvero siamo così vuoti e sciocchi da aver messo al mondo dei figli per rovinargli il cervello fin da piccolini? Fermiamomoci. Ora, immediatamente, mettete da parte ogni tablet; spegnete i cellulari e abbandonate quella Playstation e dopo anche due ore di urla, capricci e pianti per aver tolto tutto, riappropriatevi del vostro ruolo genitoriale. Crescete per prima voi e poi senza ritegno abbracciate i vostri figli e chiedetegli scusa per non aver capito un bel niente di come rendere felici i vostri bambini.

Ecco, a questo punto, avrete iniziato un’altra vita. Sarà forse più faticosa ma almeno andrete al letto senza ansiolitici, con dei figli stanchi e felici per aver corso e saltato e inventato qualcosa. Avrete figli normali, con le mani sporche di pennarelli e le ginocchia sbucciate. Bambini che sapranno correre e che forse non avranno bisogno di essere seguiti da psicologi e logopedisti perché saranno seguiti da mamma e papà. Leggete anche i 10 semplici consigli per creare un buon rapporto con i figli.

Come rendere l’uso dei dispositivi elettronici utile alla crescita

Sono del parere che l’uso del cellulare sia sempre da evitare, perché non serve davvero a nulla se non a togliere i genitori dall’impegno di dover impegnare i figli con altre attività. Detto questo, in un’era nata nella tecnologia non sarebbe intelligente tenere i bambini lontani da ogni stimolo. A questo proposito credo che l’uso dei tablet, adeguatamente organizzati per un uso infantile, possa essere un piccolo valore aggiunto.

Ma ci sono delle regole che devono essere inderogabili per l’uso del tablet da parte dei bambini che dovranno comunque avere più di 2 anni e mezzo (questa è la mia opinione).

  • Scaricare solo app per bambini che siano didattiche. Ce ne sono di interessanti dedicate ai bimbi che hanno difficoltà ad imparare a parlare. Oppure app per la scrittura, per colorare nei margini… E non pensare di sostituire la pratica classica con la virtualità bidimensionale di un tablet.
  • Usare il tablet non tutti i giorni, insomma che non sia un’abitudine che crei dipendenza.
  • Non usare il tablet come oggetto consolatorio del tipo “dai calmati e gioca un po’ con il tablet”. I bambini vanno consolati con le coccole e con il dialogo.
  • Non avere accesso a Internet: che ci sia il parental control, che ci siano dei filtri o meno, un bimbo non può avere accesso libero ai contenuti che circolano su Internet. Staccate il Wifi e togliete la connessione dati dei dispositivi che stanno utilizzando i piccoli.
  • Dare il buon esempio. Se state appiccicati a cellulare e tablet ogni istante sarà impossibile far capire ai figli quale sia il giusto approccio.

Sul gruppo Le Mamme di MestiereMamma ne abbiamo parlato molto e qualche mamma ha fatto notare che possono esserci delle eccezioni. Ok, comprendo che le variabili all’interno di una famiglia possono essere infinite ma non ho grossi dubbi nell’affermare che nel 99% dei casi c’è sempre un’alternativa migliore. Provate a scrutare gli sguardi dei vostri piccoli quando fissano quegli schermi, provate ad osservarli attentamente: sono sicura vi basterà questo per iniziare a capire che serve una gestione diversa di queste che è a tutti gli effetti sono armi a doppio taglio.

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2 commenti

  1. Le alternative ci sono sempre, solo che ci costano più tempo, attenzione e creatività. Ma è solo un allenamento e la dipendenza che può creare un tablet nei bimbi è atroce, provare per credere… Di cose belle da fare con i bimbi così piccoli ce ne sono davvero tante e più interessanti di un video ripetitivo e vuoto su YouTube. Senza contare che da più grandi ci sarà spazio per il digitale, ogni cosa a suo tempo! E’ bene parlarne e ragionare insieme. Grazie del post!

    1. Ilaria dice:

      Sono totalmente d’accordo Elisabetta! Da queste parti non sono proibiti categoricamente ma si usano molto poco e in ogni caso in situazioni in cui possono apprezzarne le potenzialità (e sotto il controllo di un adulto che ne sappia limitare l’uso a specifiche attività). Vedo invece bambini già molto piccoli abbandonati all’uso degli smartphone anche in situazioni inimmaginabili (al parco, all’uscita di scuola, in gelateria): non penso sia accettabile e dobbiamo assumerci la responsabilità di un gesto così superficiale e grave. Sono contenta che il post ti sia piaciuto e abbia portato spunti di riflessioni, grazie mille del tuo commento! A presto, Ilaria

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