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Secondo figlio: come superare sensi di colpa e gelosia

Ci siamo, il test di gravidanza è di nuovo positivo. Le famigerate linee rosa ci sono e quindi: eh sì, arriva il secondo figlio. Evviva! Mamma e papà non stanno nella pelle, nonni sono felicissimi… e la gelosia primogeniti?

Per i genitori, la notizia che avranno un secondo figlio o figlia, sarà inevitabilmente accompagnata da molte preoccupazioni sulla reazione che avrà il o la più grande. Per chi ci è già passato, ricorderà il senso di colpa che si insinua nella mente.

Io e mio marito, alla notizia che sarebbe nata una sorellina ad Alice siamo stati investiti da un turbine di emozioni. Eravamo felicissimi eppure ogni tanto crollavamo in attimi di ansia. Le domande erano assillanti:

  • come preparare il primogenito all’arrivo del fratellino?
  • come spiegare ad un bambino che ci saranno dei cambiamenti?
  • come riuscire a farlo sentire sempre speciale anche se dovrà ‘condividere’ mamma e papà?
  • come evitare di viziare il primogenito per paura di dargli poche attenzioni?
  • come gestire l’allattamento del secondo figlio e la gelosia del primogenito?
  • come evitare di dare troppe responsabilità al primogenito solo perché è il più grande?
  • come superare il senso di colpa?
  • come riuscire a mantenere l’equilibrio familiare?

Una riflessione sulla famiglia e su cosa significhi decidere di fare il secondo figlio

Vorrei cominciare col dire che non sono una sostenitrice delle famiglie numerose a tutti i costi ma sicuramente sarebbe bello che le coppie potessero decidere con maggior serenità quanti figli mettere al mondo.

Di questi tempi, in cui non esiste più una rete familiare come una volta, anche due figli potrebbero essere troppi. Prima le donne stavano a casa, c’erano le nonne, le sorelle, le zie, le vicine di casa… Insomma c’era una condivisione delle maternità che oggi non esiste più.

Purtroppo la modernità ha portato anche molta solitudine. Troppo spesso le neo mamme si trovano da sole, lontane dalla famiglia o con nonne ancora impegnate nel lavoro. Oppure alcune donne si trovano di fronte al bivio: mi tengo il lavoro e mando mio figlio al nido o lascio e faccio la mamma a tempo pieno?

Se a tutto questo aggiungiamo le difficoltà lavorative ed economiche alle quali molte famiglie devono far fronte, posso dire con rammarico che fare anche un solo figlio è spesso una conquista.

Quando arriva il fratellino? Una scelta consapevole è doverosa

Questa triste premessa per entrare nel vivo della questione. La domanda che spesso i genitori si pongono è: quando fare il secondo figlio? Mi capita di sentire discorsi del tipo: “non riusciamo a stare dietro ai nostri figli perché siamo troppo impegnati”. Mi dispiace ma secondo me questo non è accettabile. Un genitore ha delle responsabilità precise nei confronti dei figli che mette al mondo.

I bambini hanno bisogno e hanno tutto il diritto di ricevere attenzioni, cure ed affetto da mamma e papà

Quando si pensa al secondo figlio vanno fatte molte valutazioni. Io ho due bambine che hanno solo 15 mesi di differenza. L’inizio è stato difficile perché un neonato ti impegna molto le giornate. Nonostante la stanchezza, durante i primi mesi ho tenuto il più possibile le due sorelline insieme. Io e il papà abbiamo fatto e facciamo ogni sforzo possibile per non far mancare nulla a nessuna delle due.

Questo non significa che un genitore debba sempre essere perfetto ma che deve aver ben chiaro che dare un fratellino al primogenito non è una scelta del bambino. E’ normale che un bimbo soffra e sia ‘geloso’ ma mamma e papà devono essere bravi a comprendere le emozioni dei figli e a canalizzare positivamente le reazioni causate dal nuovo arrivo.

E’ molto importante che soprattutto la mamma possa contare su degli aiuti pratici e psicologici. Avere due o più figli è impegnativo. Il papà deve essere presente e d’aiuto e anche i familiari dovrebbero essere un punto di riferimento. Tutto questo per evitare che la mamma, sovraccarica di impegni, possa incorrere nell’errore di trascurare uno dei due figli soffrendo poi di sensi di colpa.

arriva il fratellino

Arriva il secondo figlio: consigli su come gestire la gelosia e il rapporto con il primogenito

Arriva il fratellino: come comportarsi durante la gravidanza

  1. Spiegare al primogenito che la mamma subirà dei cambiamenti fisici.
  2. Quando la pancia sarà evidente ripetere spesso che lì dentro c’è il suo fratellino o sorellina.
  3. Evitare sempre le bugie o le edulcorazioni. Non raccontare che quando arriverà il fratellino potranno divertirsi insieme perché non sarà così visto che un neonato di solito mangia, dorme e piange.
  4. Coinvolgere il primogenito in attività ‘piacevoli’ che precedono la nascita. Ad esempio scegliere le tutine da acquistare, le cose da inserire nella lista di nascita o le decorazioni per abbellire la cameretta.
  5. Dedicare del tempo ragionevole ma di qualità al figlio più grande e mantenere questa abitudine anche dopo.
  6. Se un bambino è abituato ad avere attenzioni ‘morbose’ e non sa essere autonomo soffrirà molto di più con l’arrivo del fratellino.
  7. Soprattutto nel corso dell’ultimo mese di gravidanza, spiegare spesso cosa succederà quando nascerà il fratellino. Dire la verità è molto importante per far sì che i figli si fidino dei genitori.

Ho dedicato un articolo ai consigli per creare un buon rapporto con i figli. Leggendolo, troverete degli spunti sempre validi anche sul tema dell’arrivo del secondo figlio.

arriva il fratellino

Secondo figlio: come comportarsi dopo la nascita del fratellino o della sorellina

  1. Durante i giorni di ricovero post parto far partecipare il primogenito alle visite giornaliere.
  2. La mamma seppur stanca e dolorante troverà certamente le forze per coccolare il suo primo figlio.
  3. Preparare un piccolo regalo da parte del fratellino appena arrivato da donare al primogenito al rientro a casa.
  4. In prossimità delle poppate nel neonato, dedicare un po’ di tempo al più grande e poi spiegargli che dopo dovrete preoccuparvi del fratellino.
  5. Mentre state allattando al seno o al biberon mettetevi vicino qualche giochino per impegnare il più grande.
  6. Non allontanare mai il primogenito ma piuttosto coinvolgerlo chiedendo aiuto e compagnia.
  7. Trovare dei piccoli ritagli di tempo per stare con il figlio o la figlia più grandi.

La mia esperienza da bis mamma: è arrivata la sorellina!

Susanna è nata quando Alice aveva solamente 15 mesi. Purtroppo io sono rimasta otto giorni ricoverata e la piccola Susy ben 42. Mentre ero in clinica, mio marito portava Alice tutti i giorni a trovarci. Io non vedendo l’ora di vederla, riuscivo a sopportare i dolori del cesareo e me la coccolavo il più possibile. Per un’ora almeno ero tutta per lei. Leggevamo, vedevamo un po’ di cartoni e andavamo a vedere la sorellina.

Il giorno che finalmente anche Susanna è arrivata a casa, ha ‘regalato’ ad Alice un bellissimo libro di Cappuccetto Rosso. Non ci crederete ma quando prende in mano quel libro dice ancora “libro di Nanna a Alice” (cioè, il libro che mi ha regalato Susanna).

Poi abbiamo iniziato la nostra meravigliosa ma faticosa quotidianità in quattro. Durante il giorno io ero spesso da sola con le mie principesse. Alice ogni tanto andava dalla nonna, come faceva anche prima (mai stravolgere le abitudini di un bambino nel momento dell’arrivo del fratellino). Ma quando eravamo noi tre era necessaria molta organizzazione, soprattutto all’ora della pappa e delle ninne.

Ovviamente ci sono voluti un po’ di giorni prima di riuscir a far filare tutto liscio. Ma ci siamo riuscite. Quando papà rientrava, intorno alle 18, Susanna faceva un riposino e noi dedicavamo un po’ di tempo solo ad Alice.

E’ capitato e succede ancora che Alice abbia degli scatti di nervosismo nei confronti della sorellina. A volte è gelosa e vuole le stesse cose di Susanna. Noi se possiamo la assecondiamo altrimenti le spieghiamo con calma e abbracciandola che non può fare una certa cosa.

Ogni giorno ci sono dei momenti esclusivi per ognuna di loro e visto che Alice ormai va al nido, ogni tanto le faccio bigiare la scuola e me la tengo tutta per me. Usciamo a spasso, andiamo ai giardini e a pranzo fuori e poi riposino pomeridiano nel lettone tutte abbracciate.

Dopo i primi momenti di difficoltà emotiva in cui spesso mi sentivo in colpa per aver tolto del tempo ad Alice, ora sono una mamma serena di due splendide bimbe. Ho ripreso anche il lavoro e magicamente riesco a conciliare tutto.

Quando sono a casa esiste solo la mia famiglia. Ogni minuto trascorso con loro è il dono più prezioso e vederle crescere insieme, tra un abbraccio e una tirata di capelli, è una gioia indescrivibile.

Se avete voglia di confrontarvi con altre mamme sull’arrivo del fratellino o su altri temi, vi aspetto sulla pagina Facebook di MestiereMamma o sul gruppo Le Mamme di MestiereMamma.

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