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Guida all’allattamento: tutti i consigli per affrontarlo al meglio

Allattamento al seno, con biberon o misto: in qualsiasi modo si decida di allattare la realtà non è quasi mai come l’avevamo immaginata. Durante la gravidanza, ogni donna, ha visualizzato il suo piccolo attaccato dolcemente al seno come in un quadro rinascimentale di una Madonna con bambino.

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Andrea Solari, Madonna del cuscino verde (1507 circa), museo del Louvre. Una versione dolcissima della classica iconografia della Madonna del latte, in cui la vergine viene ritratta nelle sue vesti intime di mamma piuttosto che in quelle solenni della Madonna in trono.

I corsi pre-parto sono fondamentali alle future mamme che vogliono arrivare preparate al grande giorno. Le ostetriche danno molte informazioni utili ad affrontare le difficoltà che potrebbero presentarsi con l’avvio dell’allattamento.

Tuttavia, nessun corso e nessun consiglio potranno evitare alcuni ostacoli più o meno grandi che spesso l’allattamento porta con se. Ho pensato di scrivere questa guida all’allattamento perché nella mia esperienza da bis mamma ne ho affrontate di tutti i colori. Ho avuto momenti di profondo sconforto e ho cercato aiuto.

Questo articolo nasce dalla volontà di condividere con le neo mamme le difficoltà che ho affrontato e soprattutto le informazioni e le soluzioni che ho raccolto durante il meraviglioso percorso della maternità.

Cercherò di affrontare tutti gli aspetti dell’allattamento così che ognuna di voi possa trovare l’informazione calzante alla propria problematica.

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Questo l’indice degli argomenti che ho affrontato nella mia guida all’allattamento:

Guida all’allattamento: come preparare il seno

      1. Il seno non ha bisogno di vere e proprie preparazioni perché la suzione del neonato non è simulabile. Tuttavia, se normalmente siete infastidite dalla manipolazione del capezzolo potrebbe essere utile prenderci confidenza.
      2. Nell’ultimo mese di gravidanza, dopo la doccia, toccate e spremete i capezzoli e massaggiate i seni.
      3. Consiglio sempre l’uso di prodotti naturali. L’olio di mandorle, il burro di karitè (più difficile da trovare naturale al 100%) e l’olio di oliva saranno perfetti per la cura della cute.
      4. Evitate di lavare il seno con eccessivo sapone che seccherebbe la pelle e la esporrebbe con maggior facilità alle ragadi.
      5. Una volta consigliavano di strofinare vigorosamente i capezzoli con un asciugamano ruvido o addirittura con il guanto di crine. Non sempre i rimedi della nonna sono efficaci e fortunatamente questa pratica è caduta in disuso.

Guida all’allattamento: scelta della struttura dove partorire

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Rooming-in
        • I primi giorni post parto sono determinanti per un avvio sereno dell’allattamento. Per questo è importante scegliere con attenzione l’ospedale o la clinica dove partorire.
        • Visitate il centro nascita e parlate con le ostetriche. Un personale professionale ed empatico sarà fondamentale per sostenervi ed aiutarvi a capire tutte le novità che vi aspettano.
        • Voi siete delle pazienti speciali che stanno per vivere il momento più bello della loro vita. Il personale infermieristico, medico ed ostetrico deve avere umanità e dolcezza e al bisogno deve anche sapervi spronare.
        • Purtroppo non tutte le strutture sanitarie hanno gli stessi livelli di professionalità. Potendo scegliere, cercate il meglio perché come dice il proverbio ‘chi ben principia è a metà dell’opera’.
        • Ho dedicato due articoli all’importanza della qualità dei reparti di ostetricia. Se volete approfondire, leggete i criteri di scelta degli ospedali dove partorire e la selezione delle migliori strutture di Roma.

Guida all’allattamento: i primi momenti insieme dopo il parto

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Contatto skin to skin, cioè pelle a pelle dopo la nascita
        • Il primo contatto tra mamma e bebè è importantissimo. Pochi istanti dopo l’espulsione il neonato verrà adagiato tra le braccia della mamma ed istintivamente cercherà il seno.
        • La maggior parte delle strutture ospedaliere incentivano il primo contatto pelle a pelle anche dopo il parto cesareo.
        • Il rooming-in, cioè il neonato in stanza con la mamma. Ormai la maggior parte degli ospedali offre questa possibilità ma sarà meglio informarsi prima. Avere il neonato sempre vicino è fondamentale per instaurare subito il rapporto con la mamma e per avviare bene l’allattamento.
        • Il colostro: appena il neonato inizia a succhiare, il cervello recepisce che da quel momento dovrà lavorare anche per nutrire la new entry. Il seno inizierà a produrre un liquido trasparente e giallino che precede la venuta del latte vero e proprio.
        • Nutrimento: il colostro è sufficiente a nutrire il neonato nei primi giorni. Solo in caso di perdita di peso notevole o per altre problematiche sarà necessario dare il latte artificiale.
        • Attacco corretto: il personale ostetrico vi insegnerà come allattare. La posizione della bocca del neonato è importantissima per evitare ragadi e dolori. Le labbra devono avvolgere bene non solo il capezzolo ma anche l’areola.
        • Tempi e durata delle poppate: un neonato si attacca mediamente ogni 3 ore. Inizialmente la durata della poppata può essere molto lunga fino a mezz’ora. Durante le prime settimane i tempi di suzione si accorceranno. Alcuni bimbi mangiato ogni 2 ore e altri arrivano anche a 4 ore.
        • Contrazioni dell’utero: l’avvio dell’allattamento aiuta le contrazioni uterine, fondamentali per far sì che tutto torni a posto. Sentirete delle fitte che potrebbero anche essere dolore ma dopo qualche giorno tutto passerà.

Guida all’allattamento: possibili inconvenienti dell’avviamento

        • Capezzolo cieco o piatto o introflesso: le ostetriche sapranno valutare se i vostri capezzoli presentano queste problematiche. Tuttavia, con l’aiuto di tettarelle in silicone, stimolazione manuale e tiralatte potrete avviare ugualmente un buon allattamento.
        • Ragadi: sono delle spaccature della pelle del capezzolo e dell’areola. Si formano a seguito di un attacco scorretto e anche a causa dell’umidità della saliva. Il seno deve abituarsi al nuovo uso. Possono durare anche più di un mese ma solitamente solo durante le prime settimane sono dolorose.
        • Come curare le ragadi: per avere sollievo si possono usare degli oli, la lanolina o delle creme specifiche. Tuttavia le ostetriche consigliano di spremere sul capezzolo un po’ di colostro o di latte che hanno proprietà naturalmente emollienti. Lasciare il seno scoperto, quando possibile, per far cicatrizzare. Può essere utile comprare i paracapezzoli in argento che proteggono dalle sfregature del reggiseno e contemporaneamente aiutano la cicatrizzazione grazie alle proprietà intrinseche del metallo che è anche antibatterico. Evitare le coppette in cotone che creano un ambiente umido che potrebbe portare infezioni come la candida.
        • Nascite premature: quasi sempre i neonati pretermine non possono o non riescono ad attaccarsi perché ancora non hanno la forza necessaria per la suzione. E’ importante che la mamma avvii comunque l’allattamento attraverso l’uso del tiralatte. Le strutture ospedaliere solitamente forniscono dei tiralatte professionali per i primi giorni. Dopo le dimissioni è possibile affittarli o comprare dei modelli casalinghi. Ho passato in prima persona questa esperienza e nonostante la mia bimba non si è mai attaccata, ha preso solo il mio latte per tre mesi solo grazie al tiralatte. Secondo la mia esperienza il migliore è il tiralatte Medela del quale ho scritto una dettagliata recensione. Un neonato si attaccherebbe al seno ogni 3 ore e dunque dovrete tirare con le stesse tempistiche. Questo servirà a fare in modo che il vostro seno produca la giusta quantità di latte.

Guida all’allattamento: posizioni per le poppate e supporti

        • Posizione classica: per una giusta suzione è importante che il neonato stia con il busto rivolto verso il seno della mamma. Se il corpo del bebè è supino, con la sola testa girata verso il seno, la suzione provocherà certamente dei problemi alla mamma (ragadi e dolori). Inoltre per una corretta digestione è sempre meglio posizionare il bambino di lato.guida all'allattamento

 

        • Posizione rugby: una posizione molto comoda, consigliata anche per l’allattamento dei gemelli. Per poterla praticare è necessario un supporto che potrebbe essere il cuscino per allattamento o il cuscino classico.guida all'allattamento

 

        • Posizione sdraiata di fianco: si presta molto alle poppate notturne o nei momenti di particolare stanchezza della mamma. Alcune donne l trovano comoda anche dopo il parto cesareo. Si consiglia di tenere sempre il neonato leggermente di fianco (nella disegno sottostante è troppo supino).guida all'allattamento
        • Posizione sdraiata supina: comoda soprattutto nei primi tempi i cui i bimbi sono piccoli e tendono ad addormentarsi dopo la poppata. La mamma nel frattempo può riposare.guida all'allattamento
        • Cuscino per allattamento: è un supporto molto utile per le poppate e per far sì che la mamma assuma una posizione rilassata. guida all'allattamento

Guida all’allattamento: come procedere al rientro a casa dopo le dimissioni

        • Post parto naturale: se non ci sono complicazioni, le dimissione avverranno dopo 48 ore o poco di più. Affrontare l’allattamento dopo il parto naturale è generalmente più semplice perché non si hanno i dolori causati dalla sutura dell’utero. Potreste avere dei fastidi, in caso di episiotomia ma certamente sarete in grado di allattare nella posizione che vi sarà più comoda e potrete muovervi agevolmente.
        • Post parto cesareo: ormai anche dopo il cesareo le dimissioni avvengono in tempi brevi, normalmente 72 ore. Nonostante i tempi di ripresa siano molto personali, c’è da dire che il rientro a casa non è sempre facile. I punti di sutura del taglio possono far male e ci vorranno almeno 7-10 giorni per riuscire a muoversi con più naturalezza. L’avvio dell’allattamento potrà essere accompagnato da contrazioni dolorose, perché in questo caso l’utero ha subito uno stress. Soprattutto la notte potrebbe essere d’aiuto allattare sdraiate su un fianco.
        • Montata lattea: dopo i primi giorni, durante i quali dal vostro seno uscirà il colostro, arriverà il latte vero e proprio. In alcuni casi la montata potrà essere anche molto abbondante e il seno potrebbe indurirsi e fare un po’ male.
        • Poppate e doppia pesata: al rientro a casa scatterà l’ansia da ‘avrà mangiato abbastanza?’ e si procederà con la doppia pesata. Allora, a meno che il vostro cucciolo non sia particolarmente piccolo di peso, evitate la bilancia. Un neonato ha poche necessità, fra cui mangiare e vi assicuro che se ha fame lo capirete dalle urla. Normalmente dopo una settimana dalle dimissioni tornerete in ospedale per il controllo e i pediatri vi diranno se la crescita è stata buona o se sarà necessario proseguire con un’aggiunta di latte artificiale.
        • Tempi delle poppate: almeno per i primi due mesi di vita, i neonati mangeranno circa ogni 3 ore. Di solito si consiglia di tenerli attaccati per un massimo di 30 minuti. Si può procedere con la poppata con entrambe i seni, 15 minuti per ognuno oppure con le poppate alternate.
        • Poppate alternate: se la montata lattea è avvenuta e ormai l’allattamento è avviato è possibile dare al neonato i seni alternati per ogni poppata. Ciò significa che un seno verrà usato ogni 6 ore e non 3. Questa prassi può essere molto utile per far riposare i seni che in ogni caso stanno subendo lo stress della novità causato dall’allattamento.

Guida all’allattamento: gestire lo stress post parto

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Le coccole sono un toccasana per i momenti difficili che accompagnano il post parto
        • L’allattamento è un equilibrio delicato e la sua buona riuscita dipende molto dallo stato di salute sia fisica che mentale della mamma.
        • Il puerperio: dura circa 40 giorni, durante i quali la neo mamma deve riposare e prendersi cura del bebè.
        • Aiuto in casa: un neonato necessita di attenzioni costanti e la mamma avrà poco tempo da dedicare alle varie faccende domestiche. Un aiuto sarà necessario.
        • Stress e stanchezza: il post parto è un momento complesso per la neo mamma che si trova ad affrontare tante novità. E’ fondamentale arrivare preparate a ciò che vi aspetterà. Qui troverete delle info utili per affrontarlo al meglio.
        • Tempo per se stesse: sarà difficile trovare di ritagli di tempo da dedicarsi ma anche una semplice doccia rilassante potrà bastare per ricaricarsi.

Guida all’allattamento: come affrontare il passaggio al latte artificiale

        • Libertà di scelta: il latte materno è il miglior nutrimento per il neonato. Detto ciò, le difficoltà e gli impedimenti all’allattamento al seno possono essere di varia natura. Ogni mamma ha il diritto di scegliere come allattare e di vedere rispettata la propria decisione.
        • Stress: spesso le neo mamme si trovano a dover affrontare gli ostacoli dell’allattamento al seno. Alle problematiche fisiologiche si aggiungono a volte quelle psicologiche. La pressione esterna al proseguimento a tutti i costi dell’allattamento può essere fonte di grande stress. Il consiglio è di chiedere sempre aiuto a degli esperti: ostetriche, ginecologi e pediatri. Loro sapranno consigliare ed aiutare a superare le difficoltà e a proseguire l’allattamento nel modo più adatto ad ogni donna.
        • Sensi di colpa: una mamma che sceglie il biberon non è una mamma di serie B. Seppur in modo diverso, il rapporto d’intimità tra mamma e figlio resterà intatto. I sensi di colpa, sono inevitabili e lo dico per esperienza personale. L’importante è saperli superare. Per un neonato l’esigenza primaria è sentire l’amore materno e quello non potrà essere scalfito da nulla.

Guida all’allattamento: come preparare il latte artificiale

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        • Scelta del latte: se controllate le composizioni dei latti artificiali classici, vi renderete conto che più o meno sono tutti uguali. Tuttavia, la prescrizione del latte è sempre meglio che la decida un pediatra, perché ogni neonato ha delle esigenze differenti. Un bimbo nato prematuramente avrà bisogno di un latte più ricco. Alcune composizioni hanno all’interno delle sostanze anti-colica e altri sono fatti per essere più facilmente digeribili. Negli ultimi tempi alcune marche hanno deciso di eliminare l’olio di palma dalla composizione. La tolleranza ad un tipo di latte piuttosto che ad un altro dipende molto dal neonato. Tuttavia, è sconsigliato cambiare la marca del latte in modo repentino. L’organismo ha bisogno di abituarsi e a meno che il neonato non rimetta a tutte le poppate in maniera importante è sempre meglio attendere circa una settimana per decidere se cambiare o no.
        • Tempi delle poppate: se con l’allattamento al seno le poppate possono essere anche molto ravvicinate, con l’artificiale si deve essere più regolari. Tra una e l’altra devono passare almeno 2 ora e mezza, meglio se 3 ore. Dipende anche da quanto mangia il neonato. Se finisce un intero biberon sarà meglio far passare le 3 ore per evitare che la digestione diventi difficile.
        • Preparazione del latte artificiale: il latte in polvere, va diluito in acqua minerale. Un misurino per ogni 30 cl. Per una corretta preparazione, l’acqua va portata a 70 gradi. Poi si aggiunge la polvere e si mischia fino al completo scioglimento. Il latte artificiale liquido invece è già pronto all’uso e basterà solo scaldarlo. La differenza sta solo nel prezzo, quello liquido costa molto di più. Sulla praticità sinceramente non ho riscontrato molte diversità. Con un po’ di organizzazione anche il latte in polvere si prepara in circa un minuto.
        • Conservazione del latte artificiale: un biberon di latte artificiale può essere conservato per massimo un’ora. La bottiglia di latte liquido, una volta aperta, deve essere conservata in frigo per massimo 24 ore.
        • Elettrodomestici utili per la preparazione del latte: per velocizzare la preparazione si potrà usare lo scaldabiberon, il thermos o il forno a microonde. Personalmente ho usato pochissimo lo scaldabiberon perché il tempo di attesa per il raggiungimento della temperatura è troppo lungo. A casa utilizzo sempre il microonde e quando vado fuori il thermos nel quale metto acqua bollente.
        • Raccomandazioni: la preparazione del latte artificiale è in realtà più delicata di quanto possa sembrare. Questo perché sia quello in polvere che quello liquido, non sono sterili. E’ fondamentale l’uso di acqua minerale pura, con massimo 10mg/l di nitrati. E’ meglio evitare di preparare il biberon troppo tempo prima della poppata. Lavare sempre accuratamente le mani e sterilizzare i biberon e le tettarelle ad ogni poppata. Soprattutto per i primi mesi di vita del neonato è consigliato seguire tutti i passaggi alla lettera onde evitare possibili, seppur remote, malattie causate dalla contaminazione o dalla scorretta preparazione.

 

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Leonardo, Madonna Litta (1470), Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. Versione vinciana della Madonna del latte. Semplicemente una mamma, bella e amorevole come tutte le mamme del mondo.

Come avrete capito, la storia dell’arte è un’altra mia grande passione. Ho pensato di citare dei ritratti pittorici rinascimentali per creare un filo di Arianna che attraverso i secoli potesse accompagnare le mamme di oggi nel percorso dell’allattamento. Così come Arianna riuscì a scappare dal labirinto del Minotauro, le neo mamme potranno superare gli ostacoli e allattare serenamente i propri cuccioli.

Per confrontarci sul tema dell’allattamento e su altro vi aspetto sulla pagina Facebook di MestiereMamma o sul gruppo Le mamme di MestiereMamma.

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